Mercoledì 20 maggio i rappresentanti della UAM – Unione Automobilisti e Motociclisti (Avv. Rossano Guggiari, Piero Marchesi e Samuele Caimi) hanno incontrato la Delegazione Ticinese alle Camere federali.
La riunione è stata positiva, in quanto è emersa con chiarezza l’esigenza di intervenire sulla legge, oggi particolarmente severa. Via Sicura ingloba una serie di norme, nate con buone intenzioni, che però – al lato pratico – si sono dimostrate eccessivamente severe e addirittura controproducenti. Lo sono al punto tale da far dissentire autorevoli e competenti Magistrati. Addirittura nel Canton Friborgo è stata recentemente emessa una sentenza, umanamente corretta, ma giuridicamente contra legem (che non ha rispettato il minimo di legge). È perciò giunto il momento di correggere il tiro.
I responsabili della UAM sono infatti convinti che l’unica via percorribile sia quella di una modifica attraverso il Parlamento federale. Lo scopo è quello di apportare delle modifiche urgenti, che permettano alle Autorità competenti (procuratori pubblici, Giudici e Uffici amministrativi) di riavere il margine di apprezzamento di cui oggi sono privi.
Ad esempio chi circola di notte a 140 km/h su un tratto autostradale limitato a 80 km/h (magari per limitare l’inquinamento) è punito in egual misura rispetto a colui che sfreccia a 100 km/h davanti a una scuola all’uscita degli allievi.
Quali iniziali misure, la UAM propone concretamente di ridurre le sanzioni (come postulato dall’iniziativa del Consigliere Fabio Regazzi), di prevedere la possibilità di prescindere dai minimi di legge ponderando il singolo caso, nonché di introdurre la sospensione condizionale della revoca della licenza ai conducenti degni di questa facoltà.
Si tratta di un primo passo verso una giustizia più equa che tenga in considerazione del progresso tecnologico e che riconosca maggiore considerazione all’automobilista e al motociclista svizzero.
Agno, 20 maggio 2015
UAM
(Unione Automobilisti e Motociclisti)
Il Presidente
Avv. Rossano Guggiari